Ximena Franco e Sophia Graupner hanno messo in chiaro una cosa fin da subito: «non accettiamo alimenti marci o ammuffiti. Frutta e verdura devono essere di buona qualità.»
Due tecniche alimentariste trasformano lo spreco alimentare in deliziosi piatti pronti da riscaldare al microonde. Pianificano una produzione su larga scala e grazie alla loro idea hanno vinto la startup challenge della ZHAW.
Zwei Lebensmitteltechnologinnen verwandeln Food-Waste in schmackhafte Fertiggerichte für die Mikrowelle. Sie planen die Produktion im grossen Stil und haben mit ihrer Idee die Startup Challenge der ZHAW gewonnen.
Ximena Franco e Sophia Graupner hanno messo in chiaro una cosa fin da subito: «non accettiamo alimenti marci o ammuffiti. Frutta e verdura devono essere di buona qualità.»
Eins stellen Ximena Franco und Sophia Graupner gleich zu Beginn weg klar: «Verfaulte oder verschimmelte Waren nehmen wir nicht an. Die Gemüse und Früchte müssen von guter Qualität sein.»
Ci troviamo nel quartiere di Binz a Zurigo, dove le due tecniche alimentariste si sono trasferite con la loro startup Hängry Foods in una grande cucina comune in cui anche altri produttori alimentari preparano i loro prodotti. All’esterno la temperatura è di quasi trenta gradi mentre all’interno ce ne sono un paio di più.
Ximena sembra quindi ben felice di allontanarsi per un po’ dal calore della cucina. Anche se il tempo stringe: c’è un curry a sobbollire sui fornelli e accanto c’è una grande ciotola piena di fragole mature. Siamo nel mezzo della fase di test, spiega Sophia.
Queste professioniste del settore alimentare utilizzano prodotti che non possono più essere venduti nei negozi per preparare piatti pronti da riscaldare al microonde. «Quando eravamo studentesse mangiavamo spesso questo genere di piatti già pronti», spiega. Tuttavia, questo tipo di prodotti non considera generalmente l’aspetto della sostenibilità.
Mentre Sophia Graupner partecipava a uno studio sullo spreco alimentare, Ximena Franco era impegnata a scrivere un lavoro sullo stesso argomento. «Se lo spreco alimentare fosse una nazione, sarebbe al terzo posto tra i Paesi che emettono più emissioni di gas serra a livello mondiale», spiega Sophia. Hanno trovato una lacuna nel mercato e hanno deciso di fondare Hängry Foods.
«Riceviamo i prodotti dai supermercati, dai piccoli negozi bio e dall’industria della lavorazione», spiega Sophia. In precedenza, i grandi distributori non sapevano cosa fare con l’eccedenza di prodotti ordinati: spesso i generi alimentari nei negozi sono difficili da vendere se otticamente sembrano pochi. Oppure si tratta di prodotti per cui manca poco alla data di scadenza o appena scaduti.
Facciamo una puntatina al fresco nel negozio. Graupner porta un carico di casse impilate una sopra l’altra: contengono noci non sgusciate, mandorle, cipollotti, broccoli, sedano, insalata e tanto altro proveniente dalla cella frigorifera. Tutti prodotti freschi di alta qualità. «Per gli alimenti pronti valgono i più severi standard di igiene», spiega Ximena. Lei scrive le ricette e crea i piatti.
L’obiettivo è una produzione in stile industriale all’interno di una fabbrica, aggiunge. Qui a Zurigo sviluppano i progetti per estendere la produzione in tutta la Svizzera. «I prodotti finiti torneranno nei negozi da dove provengono gli ingredienti», spiega Sophia che si occupa della vendita, dell’organizzazione e del marketing.
L’idea ha convinto anche la giuria della scuola universitaria zurighese di scienze applicate: Hängry Foods ha vinto la Startup Challenge 2022 della ZHAW. «Vogliamo rendere la sostenibilità nel settore alimentare adatta alla produzione di massa», spiega Sophia. I piatti pronti sono la ricetta ideale per riuscirci.
Wir befinden uns im Binz-Quartier in Zürich, eben sind die beiden Lebensmitteltechnologinnen mit ihrem Start-up Hängry Foods hier in eine grosse Gemeinschaftsküche eingezogen, wo auch andere Food-Produzenten ihre Waren herstellen. Draussen herrschen knapp 30 Grad Lufttemperatur, drinnen sind es noch ein paar Grad mehr.
Entsprechend froh scheint Ximena, kurz der Hitze der Küche entfliehen zu können. Obwohl die Zeit drängt: In der Küche blubbert ein Curry auf dem Herd, daneben steht eine grosse Schale knallrote Erdbeeren. Sie seien mitten in der Konzeptionsphase, sagt Sophia.
Die beiden Food-Profis verarbeiten Esswaren, die sich nicht mehr in Läden verkaufen lassen, zu Fertiggerichten für die Mikrowelle. «Als Studentinnen essen wir selbst viel Convenience Food», sagt sie. Bei Fertiggerichten würde der Nachhaltigkeitsaspekt jedoch meist vernachlässigt.
Während Sophia Graupner sich an einer Studie zu Food-Waste beteiligte, schrieb Ximena Franco gerade eine Arbeit zum gleichen Thema. «Wäre Food-Waste ein Land, wäre es dasjenige mit den drittgrössten Treibhausgas-Emissionen der Welt», sagt Sophia. Sie erkannten eine Marktlücke und gründeten Hängry Foods.
«Die Produkte erhalten wir von Supermärkten, von kleinen Bio-Läden und von der verarbeitenden Industrie», sagt Sophia. So würden Grosshändler bisweilen auf zu viel bestellten Waren sitzenbleiben. Oft liessen sich die Waren in den Läden wegen optischer Mängel nur schwer verkaufen. Oder die Produkte befänden sich kurz vor oder nach dem Ablaufdatum.
Wir machen einen Abstecher ins kühle Lager. Sophia karrt einen Wagen aufgestapelter Kratten heran. Sie sind voller ungeschälter Baumnüsse, Mandeln, Frühlingszwiebeln, Broccoli, Sellerie, Salate und vielem mehr aus dem Kühlraum. Alles beste, frische Ware. «Bei Convenience Food gelten die höchsten Hygienestandards», sagt Ximena. Sie schreibt die Rezepte und entwickelt die Gerichte.
Das Ziel sei eine Produktion im industriellen Stil in einer Fabrik, fügt sie an. Hier in Zürich würden sie die Blaupause für die Produktion in der gesamten Schweiz schaffen. «Die fertigen Produkte sollen auch wieder in die Shops zurück, woher die Ursprungswaren stammen», sagt Sophia, die sich um den Verkauf, die Organisation und das Marketing kümmert.
Die Idee hat auch die Jury der Zürcher Hochschule der angewandten Wissenschaften überzeugt: Hängry Foods gewann die ZHAW Startup Challenge 2022. «Wir wollen Nachhaltigkeit im Food-Business massentauglich machen», sagt Sophia. Fertiggerichte sind ein ideales Rezept dafür.