Una ricerca ha rivelato che sono pochissimi gli uccelli che muoiono a causa dei rotori delle centrali eoliche. Foto: 20min/Simon Glauser

Le centrali eoliche non fanno strage di uccelli

Windkraftwerke sind keine Vogelkiller

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Contrariamente a quanto pensa la maggior parte delle persone, solo una piccola percentuale di uccelli muore a causa delle centrali eoliche. I peggiori killer sono in realtà... i gatti domestici.

Alcuni pregiudizi sono ardui da superare. Tra questi troviamo ad esempio la diffusa opinione che ogni anno molti uccelli muoiono a causa dei rotori delle centrali eoliche. Ma davvero le centrali eoliche sono positive per l’ambiente ma pericolose per la fauna? Di questa domanda si è occupato l’Ufficio federale dell’energia giungendo alla seguente conclusione: solo pochissimi uccelli muoiono a causa del contatto con i rotori.

Gewisse Vorurteile halten sich überaus hartnäckig. Dazu gehört die weitverbreitete Meinung, dass jedes Jahr viele Vögel durch die Rotoren von Windkraftwerken sterben. Doch sind Windkraftwerke tatsächlich nur gut für die Umwelt, aber schlecht für die Natur? Mit dieser Frage hat sich das Bundesamt für Energie beschäftigt. Es kommt zum Schluss: Nur sehr wenige Vögel sterben durch den Kontakt mit Rotoren.

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Gatti e auto sono i veri killer

Secondo le stime dell’Ufficio federale dell’energia, ogni anno in Svizzera 36 milioni di uccelli muoiono per mano dell’uomo o a causa delle sue attività. I peggiori killer di uccelli sono tuttavia gli altri animali: circa 30 milioni di uccelli vengono uccisi dai gatti domestici. Cinque milioni sbattono fatalmente contro facciate di vetro e circa un milione sono vittima del traffico.

Lo studio arriva alla conclusione che nel settore dell’energia eolica la sicurezza degli uccelli viene presa molto sul serio: ogni progetto deve sottostare a numerose verifiche nel quadro dell’esame dell’impatto ambientale. Durante l’attività, devono inoltre essere attuate misure di riduzione e compensazione. È stato il consigliere nazionale François Pointet (PVL) a chiedere per primo al Consiglio federale perché non esista un simile esame di impatto ambientale anche per le facciate in vetro e quanti uccelli muoiano in effetti a causa dei rotori delle centrali eoliche comparati a quelli che invece restano vittime degli edifici, del traffico e dei gatti domestici.

Venti uccelli morti per impianto

Nella sua risposta, il Consiglio federale afferma che il numero degli uccelli uccisi dalle attività umane può solo essere stimato. Secondo le stime dell’Ufficio federale dell’energia, ogni anno muoiono solo venti uccelli per impianto. Queste cifre sono state rilevate dalla Stazione ornitologica svizzera in occasione di uno studio nel parco eolico di Peuchapatte (JU).

Nel quadro dello studio è stato inoltre stabilito che gli incidenti nel parco giurassiano non hanno interessato specie minacciate né rapaci. Altro dato interessante: i tre impianti eolici costruiti nel 2011 non dispongono di un radar e non vengono spenti durante la migrazione degli uccelli. Mentre per le facciate in vetro, che ogni anno sono responsabili della morte di circa un milione di uccelli, non è previsto un esame dell’impatto ambientale, questo è invece obbligatorio in Svizzera durante la fase di pianificazione di un impianto eolico.

Le dimensioni non sono determinanti

Un altro pregiudizio duro a morire è che i rotori più grandi causano un numero maggiore di vittime tra gli animali. In questo ambito, i ricercatori sono giunti anni fa alla conclusione che è soprattutto il luogo in cui si trova l’impianto a essere determinante e non la circonferenza dei rotori.

È inoltre in corso lo sviluppo di sistemi che spengono automaticamente le centrali eoliche all’avvicinarsi di specie minacciate di uccelli. L’efficacia di questi sistemi è però ancora controversa. Al giorno d’oggi sono tuttavia già in uso alcuni software che fermano automaticamente i rotori in caso di particolari condizioni meteorologiche, ad esempio quando i pipistrelli sono particolarmente attivi.

Vogelkiller Katzen und Strassenverkehr

Gemäss den Schätzungen des Bundesamtes für Energie werden in der Schweiz jährlich 36 Millionen Vögel durch Menschenhand oder menschliche Aktivitäten getötet. Die grössten Vogelkiller sind andere Tiere. Denn rund 30 Millionen Vögel sterben durch Hauskatzen. Fünf Millionen kollidieren an Glasfassaden, rund eine Million Vögel werden Opfer vom Strassenverkehr.

Bei der Windenergie werde der Vogelschutz sehr genau genommen, kommt die Untersuchung zum Schluss. Denn für jedes Projekt müssen im Rahmen der Umweltverträglichkeitsprüfung zahlreiche Prüfungen durchgeführt werden. Während des Betriebs müssen zudem Minderungs- und Kompensationsmassnahmen umgesetzt werden. Nationalrat François Pointet (GLP) wollte vor diesem Hintergrund vom Bundesrat wissen, warum es nicht auch für Glasfassaden eine solche Umweltverträglichkeitsprüfung braucht und wie viele Vögel tatsächlich mit Windenergieanlagen kollidieren – verglichen mit den Vogelopfern an Gebäuden, im Verkehr und durch Hauskatzen.

Nur 20 tote Vögel pro Anlage

Der Bundesrat merkt in seiner Antwort an, dass die Gesamtzahl der von Menschen verursachten Vogelopfer nur geschätzt werden könne. Gemäss Schätzungen des Bundesamtes für Energie sterben bloss 20 Tiere pro Jahr durch Windenergieanlagen. Diese Zahl wurde von der Vogelwarte Schweiz anlässlich einer Studieim Windpark Peuchapatte (JU) erhoben.

Im Rahmen der Studie wurde zudem festgestellt, dass am Standort im Jura weder Exemplare bedrohter Arten noch Greifvögel betroffen waren. Auch interessant: Die drei 2011 erstellten Windenergieanlagen verfügen über keinen Radar und werden beim Vogelzug nicht abgeschaltet. Während für Glasfassaden, an denen jährlich rund eine Million Vögel kollidieren, keine Umweltverträglichkeitsprüfung vorgesehen ist, ist eine solche im Rahmen des Planungsverfahrens einer Windenergieanlage in der Schweiz Pflicht.

Grösse nicht entscheidend

Ein weiteres hartnäckiges Vorurteil ist, dass grosse Rotorblätter für mehr Opfer unter den Tieren sorgen würden. Dabei kamen Forschende schon vor Jahren zum Schluss, dass vor allem der Standort, nicht aber der Umfang der Rotoren entscheidend ist.

Zudem arbeitet man an der Entwicklung von Systemen, die Windkraftanlagen beim Herannahen von besonders gefährdeten Vögeln automatisch abschalten. Die Wirkung solcher Systeme ist allerdings noch umstritten. Heute schon eingesetzt wird dagegen Software, die Rotoren bei bestimmten Wetterbedingungen, bei denen beispielsweise Fledermäuse bevorzugt fliegen, automatisch stoppen lässt.

Prima pubblicazione:  
11.2.2022
  Ultimo aggiornamento: 
11.2.2022
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