A seguito dell’annunciata svolta energetica, c’è grande richiesta di personale tecnico specializzato: l’indice svizzero della carenza di personale 2021 di Adecco Group Svizzera mostra che tra le prime sette posizioni «con gravi mancanze di personale specializzato» si trovano cinque gruppi professionali tecnici. Le figure più richieste sono gli ingegneri seguiti dagli informatici.
Oltre 5000 posti liberi
Anche un’occhiata al sito www.find-your-future.ch conferma che le figure professionali in ambito tecnico e ambientale sono le più ricercate: oltre 5000 posti di lavoro sono attualmente offerti sulla piattaforma online. Si cercano tecnici ambientali, polimeccanici e ingegneri.
Tutto ciò può rappresentare un problema per la strategia climatica 2050. «Le professioni tecniche permettono di realizzare importanti passi avanti sul piano ambientale poiché le nuove tecnologie possono migliorare il bilancio climatico in molti ambiti della vita quotidiana», spiega Jonas Lang, capo della sezione comunicazione presso Swissmem. Se ad esempio gli ingegneri elettrici riuscissero a migliorare l’efficienza delle macchine, ciò avrebbe effetti significativi sull’ambiente.
Offensiva formativa al via
Ci sono quindi buone possibilità per chi cerca lavoro? Sì, se le qualifiche sono adatte. Secondo Adecco Group Svizzera, sono ancora troppo poche le persone che puntano su una formazione nelle cosiddette professioni MINT*. La percentuale di donne in particolare è molto ridotta e c’è quindi ancora un grande margine di miglioramento. La mancanza di figure professionali va tenuta sotto osservazione anche a livello mondiale.
A causa dell’elevata richiesta di figure professionali, la Confederazione ha deciso di lanciare un’offensiva formativa nel settore degli edifici, soprattutto perché proprio questo settore può contribuire in maniera importante alla riduzione delle emissioni di CO2. L’offerta formativa cresce tuttavia anche in altri settori e a tutti i livelli formativi.
Anche la politica deve agire
La maggior parte delle università svizzere, tra cui anche l’EFPL e il Politecnico federale, offrono una formazione in scienze ambientali e ingegneria ambientale. Numerose scuole professionali permettono agli interessati di portare a termine una formazione come tecnici dell’energia o ambientali, specialisti in riciclaggio e smaltimento, economisti dell’ambiente o manager ambientali (cfr. riquadro).
Secondo Adecco Group Svizzera, rafforzare l’offerta formativa non è tuttavia sufficiente: «la politica ha la possibilità di creare migliori condizioni quadro per il reclutamento della forza lavoro all’estero», scrive l’intermediario. I Baby Boomer si avviano verso la pensione e non ci sono abbastanza giovani per sostituirli. Anche i temi della genitorialità e del lavoro a tempo parziale devono essere rivisti ed è necessario offrire strutture migliori per asili e asili nido.
Jonas Lang di Swissmem conclude: «Non si tratta in realtà di creare nuove professioni ma di integrare nuove aree tecnologiche specifiche in professioni esistenti.» E il cambiamento deve avvenire in fretta.
* MINT: matematica, informatica, scienze naturali e tecnica.
Mit der eingeläuteten Energiewende herrscht ein grosser Bedarf an technischen Spezialisten: Der Fachkräftemangel-Index 2021 der Adecco Gruppe Schweiz zeigt auf, dass sich unter den ersten sieben Plätzen «mit deutlichem Fachkräftemangel» fünf technische Berufsgruppen befinden. Am gefragtesten sind die Ingenieurberufe, gefolgt von den Berufen der Informatik.
Über 5000 Stellen ausgeschrieben
Dass vor allem im umwelttechnischen Bereich Fachkräfte gesucht werden, zeigt auch ein Blick auf die Webseite www.find-your-future.ch: Über 5000 Stellen sind aktuell auf der Plattform ausgeschrieben. Gesucht werden darauf Umwelttechniker, Polymechaniker und Ingenieure.
Dies kann sich als Problem für die Klimastrategie 2050 erweisen. «Die technischen Berufe können besonders hohe Umwelt-Effekte erzielen, da neue Technologien die Klimabilanz in unterschiedlichsten Lebensbereichen verbessern», sagt Jonas Lang, Ressortleiter Kommunikation bei Swissmem. Würden zum Beispiel Elektro-Ingenieure die Effizienz von Maschinen verbessern, habe dies entscheidende Effekte auf die Umwelt.
Bildungsoffensive gestartet
Gute Chancen also für Stellensuchende? Ja, wenn die Qualifikationen stimmen. Laut Adecco Gruppe Schweiz würden jedoch zu wenige eine Ausbildung in einem der sogenannten MINT*-Berufe wählen. Besonders der Frauenanteil sei tief, hier bestehe ein grosses Potenzial. Der Fachkräftemangel sei weltweit zu beobachten.
Wegen des hohen Bedarfs an Fachkräften hat der Bund eine Bildungsoffensive in der Gebäudebranche gestartet – vor allem, weil der Gebäudesektor massgeblich zur Senkung der CO2-Emissionen beiträgt. Das Ausbildungsangebot wächst aber auch in anderen Bereichen und auf allen Bildungsstufen.
Bessere Rahmenbedingungen sind gefragt
Ein Grossteil der Schweizer Universitäten sowie die EFPL und ETH bieten ein Studium der Umweltnatur- und Umweltingenieurwissenschaften an. An diversen Fachhochschulen können sich Interessierte zu Energie- und Umwelttechnikerinnen, Recycling- und Entsorgungsspezialisten oder Umweltökonominnen und Umweltmanagern ausbilden lassen (siehe Kasten).
Stärkere Förderung in der Bildung genügt laut der Adecco Gruppe Schweiz indessen nicht: «Die Politik hat die Möglichkeit, bessere Rahmenbedingungen zu schaffen, um Fachkräfte im Ausland zu rekrutieren», schreibt der Job-Vermittler. Die Babyboomer gingen in Rente und nicht genügend Junge ziehen nach. Auch sollten das Thema Eltern und Teilzeitarbeit überdacht und bessere Tagesstrukturen angeboten werden.
Jonas Lang von Swissmen schliesst: «Es geht weniger ums Schaffen neuer Berufsbilder, sondern um eine Integration der spezifischen neuen Technologiefelder in die bestehenden Berufe.» Und: Schnell genug kann es dabei nicht gehen.
* MINT: Mathematik, Informatik, Naturwissenschaften, Technik.