Da un anno, Anina Gepp viaggia per l’Europa con il suo fidanzato Chris. Foto: Privato / Instagram

Vivere green in camper: si può fare?

Grünes Vanlife – geht das?

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Circa 100 000 persone seguono la vita di Anina Gepp su Instagram. L’influencer e autrice bestseller promuove una vita in armonia con la natura … da un camper con motore a benzina. Come riesce a gestire questa apparente contraddizione?

La casa di Anina Gepp è un camper. Da circa un anno, la blogger e instagrammer viaggia su e giù per l’Europa insieme al suo fidanzato Chris. L’estate l’hanno trascorsa in Grecia, l’inverno alle isole Canarie. «Chris e io vogliamo proteggere il più possibile le risorse, viaggiare senza fretta e consumare in modo consapevole», ha scritto su Instagram prima della sua partenza. È ben consapevole che una simile decisione è una decisione da privilegiata. Circa 100 000 persone seguono il suo account Instagram Aniahimsa.

Anina Gepps Zuhause ist ein Campervan. Seit rund einem Jahr fährt die Bloggerin und Instagrammerin mit ihrem Freund Chris quer durch Europa. Den Sommer verbringen sie in Griechenland, den Winter auf den Kanarischen Inseln. «Chris und ich wollen möglichst Ressourcen schonen, langsamer reisen und bewusst konsumieren», schrieb sie vor ihrer Abreise auf Instagram. Sie sei sich bewusst, dass eine solche Entscheidung eine privilegierte Entscheidung sei. Rund 100’000 Menschen folgen ihrem Instagram-Account Aniahimsa.

La blogger documenta meticolosamente la sua vita e la sua routine quotidiana… Foto: Privato / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
... in camper su Instagram e la condivide con i suoi circa 100 000 follower. Foto: Private / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
L’estate l’hanno trascorsa in Grecia mentre l’inverno alle isole Canarie. Foto: Privato / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
Per la lucernese è particolarmente importante vivere una vita sostenibile e attenta alle risorse. Foto: Privato / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
La coppia genera l’elettricità di cui ha bisogno grazie ai pannelli solari e compensa le emissioni di CO2 del motore a benzina con un abbonamento di compensazione. Foto: Privato / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
«Interessarsi alla sostenibilità non significa non salire mai più su un aeroplano», spiega Anina. Foto: Private / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
Si tratta piuttosto di porsi le giuste domande senza però puntare il dito verso gli altri. Foto: Private / Instagram
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
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A 19 anni, questa ragazza lucernese è entrata per la prima volta in contatto con il concetto di sostenibilità. Si era appena trasferita nel suo primo appartamento e si è chiesta: come voglio vivere la mia vita? Da lì, tutto si è sviluppato molto in fretta. Anina Gepp è passata dall’alimentazione vegetariana a quella vegana e invece della Fast Fashion ha scoperto i marchi sostenibili. Il suo libro di cucina vegana «Iss dich grün!» è diventato un bestseller. Questa primavera ha pubblicato il suo secondo libro di cucina: «Vantastic Kitchen».

Signora Gepp, ci sono decisioni della sua vita che rimpiange poiché non erano sostenibili?

Avrei potuto sicuramente fare a meno di uno o due viaggi in Paesi lontani. Ma guardarsi indietro e rimproverarsi non serve a nulla. Vivere in modo più sostenibile è una maratona, non uno sprint. È molto più importante impegnarsi giorno dopo giorno a fare del nostro meglio.

E lei ci riesce?

Talvolta sì, talvolta meno. Non dobbiamo però sempre essere perfetti in ogni ambito. Si tratta di acquistare con consapevolezza, consumare con consapevolezza. Non si deve per forza diventare vegani per impegnarsi per un’alimentazione sostenibile. Interessarsi alla sostenibilità non significa non salire mai più su un aeroplano. Si tratta piuttosto di porsi le giuste domande e capire dove e cosa possiamo ridurre senza però puntare il dito verso gli altri. Ogni tanto la rinuncia può comunque far male e sembrare una vera e propria restrizione.

Una maratona si corre solo con la giusta disciplina. Che ruolo ha la disciplina in queste decisioni?

Io sono molto disciplinata e questo ha i suoi vantaggi e svantaggi. All’inizio ero troppo severa con me stessa e con gli altri. Solo con gli anni ho imparato che un sano compromesso è più sensato. Solo le routine davvero divertenti e realistiche possono diventare sostenibili, nel vero senso della parola.

Quindi ogni tanto si può anche sgarrare?

È importante non essere troppo severi con sé stessi. Non deve diventare una scusa per non impegnarsi ma non occorre disprezzare sé stessi e gli altri se ogni tanto capita di bere il caffè in una tazza monouso o di mangiare la pizza con la mozzarella invece che con il formaggio vegano. Respiriamo profondamente. Domani è un altro giorno.

Lei fa molta attenzione a vivere in modo sostenibile. Con quali compromessi si trova confrontata?

Devo farne molti e causano anche molta CO2. Nel camper generiamo la nostra corrente con i pannelli solari e cerchiamo di consumare meno acqua possibile poiché il nostro serbatoio contiene al massimo 100 litri. Ma il camper, ad esempio, non viaggia ad acqua. E anche il viaggio alle Canarie ha generato molti gas nocivi. Per compensare tutti i nostri viaggi, ho sottoscritto un abbonamento per la compensazione climatica. Non risolve il problema in sé ma è meglio che non fare niente del tutto.

In conclusione: se avesse la possibilità di dare un unico consiglio per la decisione più sostenibile nella vita quotidiana, quale sarebbe?

Integrate più alimenti vegetali nella vostra dieta! Ci sono molte vie per la sostenibilità su cui noi, come privati, possiamo fare leva. L’alimentazione è la più semplice ed efficace. Può voler dire mangiare più verdure o far sì che un pasto al giorno sia completamente vegano. Si tratta di provare nuove ricette e capire quanto sia facile in realtà vivere senza prodotti animali come latte, formaggio, uova e carne.

Mit 19 Jahren kam die Luzernerin zum ersten Mal mit dem Thema Nachhaltigkeit in Berührung. Sie bezog die erste eigene Wohnung und fragte sich: Wie will ich leben? Von da an ging es rasch. Anina Gepp wechselte von vegetarischer auf vegane Ernährung und von Fast Fashion zum Entdecken fairer Labels. Ihr veganes Kochbuch «Iss dich grün!» wurde zum Bestseller. Diesen Frühling folgt mit «Vantastic Kitchen» ihr zweites Kochbuch.

Frau Gepp, welche Entscheidungen im Leben bereuen Sie, weil diese nicht nachhaltig waren?

Ich hätte mir sicher die ein oder andere Fernreise sparen können. Aber es bringt nichts, zurückzuschauen und sich Vorwürfe zu machen. Nachhaltiger zu leben ist ein Marathon, kein Sprint. Viel wichtiger ist es, dass wir alle jeden Tag bestrebt sind, unser Bestes zu geben.

Wie klappt das bei Ihnen?

Mal super, mal weniger gut. Wir müssen aber nicht immer und in allen Bereichen perfekt sein. Es geht um bewusste Kaufentscheidungen, um bewussten Konsum. Man muss nicht vegan leben, um sich für eine nachhaltigere Ernährung einzusetzen. Sich für Nachhaltigkeit zu interessieren, heisst auch nicht, nie wieder ein Flugzeug betreten zu dürfen. Eher geht es darum, sich Gedanken zu machen und für sich zu schauen, wo was reduziert werden kann – ohne dabei mit dem Finger auf andere zu zeigen. Manchmal kann das trotzdem wehtun und sich erst mal nach einer Einschränkung anfühlen.

Einen Marathon läuft man nur mit der nötigen Disziplin. Welche Rolle spielt diese?

Ich bin sehr diszipliniert. Das hat seine Vor- und Nachteile. Anfangs war ich zu streng mit mir und meinen Mitmenschen. Erst über die Jahre habe ich gelernt, dass ein gesundes Mittelmass sinnvoller ist. Nur Routinen, die wirklich Spass machen und realistisch sind, können nachhaltig wirken – im wahrsten Sinne des Wortes.

Man kann es also auch mal schleifen lassen?

Es ist wichtig, nicht zu streng mit sich selbst zu sein. Das soll keine Entschuldigung dafür sein, sich nicht zu bemühen. Aber man darf sich und andere nicht dafür verurteilen, wenn es doch mal der Kaffee im Wegwerfbecher wird oder es aus Zeitgründen die Pizza mit Käse statt dem veganen Znacht wird. Alles halb so wild. Morgen ist ein neuer Tag.

Sie achten inzwischen sehr darauf, grün zu leben. Welche Kompromisse gehen Sie trotzdem ein?

Ich mache sehr vieles, das sehr viel CO2 verursacht. Im Van generieren wir unseren Strom zwar über die Solarpanels und gehen sehr sparsam mit Wasser um, weil unser Tank nicht mehr als 100 Liter fassen kann. Doch der Van fährt nicht mit Wasser. Und auch die Fähre auf die Kanaren stösst sehr viel Giftiges aus. Um alle Fahrten auszugleichen, habe ich ein Klimakompensationsabo. Das eigentliche Problem wird dadurch nicht gelöst. Aber es ist besser, als es einfach hinzunehmen.

Zum Schluss: Sie haben die Möglichkeit, einen einzigen Tipp für nachhaltigere Entscheidungen im Alltag zu geben. Welcher ist das?

Bau mehr pflanzliche Kost in die eigene Ernährung ein! Es gibt viele Stellschrauben für Nachhaltigkeit, an denen wir als Privatperson drehen können. Ernährung ist die effektivste und einfachste davon. Vielleicht heisst das, mehr Gemüse zu essen. Vielleicht heisst es aber auch, eine Mahlzeit pro Tag rein pflanzlich zu gestalten. Es geht darum, sich auszuprobieren, neue Rezepte zu testen und dann zu merken, wie einfach es auch ohne tierische Produkte wie Milch, Käse, Eier oder Fleisch geht.

Prima pubblicazione:  
28.3.2022
  Ultimo aggiornamento: 
1.4.2022
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