Vivere rispettando l’ambiente, ma come? Le «Conversazioni sul clima» forniscono un aiuto sui problemi legati a uno stile di vita sostenibile. © Silvan Hohl

Dialogo aperto e sincero sul clima

Offen und ehrlich übers Klima reden

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In tanti vorrebbero vivere rispettando l’ambiente. E parlare dei problemi che ne derivano? Questo lo fanno in pochi. Le «Conversazioni sul clima» intendono dar vita a uno scambio aperto sul tema, affrontando anche gli argomenti scomodi.

Vivere in modo sostenibile, ridurre la propria impronta ecologica, evitare di gravare inutilmente sull’ambiente: la maggior parte di noi desidera fare tutto questo per rispettare l’ambiente. È disposta a cambiare il proprio stile di vita. Eppure nessuna trasformazione può avvenire in silenzio. E quando si vanno a toccare le conseguenze concrete, per molti non è più divertente.

Non andare in vacanza in aereo perché incide negativamente sulle emissioni di CO2? Rinunciare a un cellulare nuovo, alla casa di villeggiatura, ai cibi esotici o addirittura all’auto? Molte persone desiderano vivere nel rispetto dell’ambiente e sanno bene che serve un cambiamento urgente. Tuttavia, non sono pronte o fanno fatica ad affrontare le conseguenze.

Nachhaltig leben, den eigenen CO2-Fussabdruck reduzieren, unnötige Belastungen der Umwelt vermeiden – die meisten von uns wollen umweltbewusst leben. Sie sind bereit, ihren Lebensstil anzupassen. Doch kein Wandel geschieht ohne Nebengeräusche. Und wenn es um konkrete Folgen geht, hört für viele der Spass auf.

Nicht in die Ferien fliegen, weil Flugreisen schlecht für die CO2-Bilanz sind? Auf ein neues Handy, eine Ferienwohnung, exotische Lebensmittel oder gar das Auto verzichten? Viele wollen umweltbewusst leben und wissen um die Dringlichkeit des Wandels. Aber sie sind nicht bereit oder haben Mühe, mit den Konsequenzen zu leben.

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Centralità della persona

Le «Conversazioni sul clima» aiutano a risolvere il dilemma. Questo metodo sviluppato in Gran Bretagna mette insieme aspetti tecnici e psicologici puntando sul sostegno del gruppo. Le conversazioni sono guidate da moderatori che in precedenza vi hanno preso parte in prima persona e hanno poi seguito un’apposita formazione. Il punto centrale non sono le questioni scientifiche, bensì la persona e le sue emozioni.

«La scienza fornisce le basi. Ma si tratta innanzitutto di uno scambio di esperienze e della possibilità di discutere di problemi, pressioni e resistenze», spiega a 20 Minuti Lorenz Kummer, responsabile comunicazione di «Pane per tutti». Il confronto con le proprie resistenze e lo scambio con il gruppo aiuterebbero a superare il senso di impotenza e a trovare uno stile di vita in grado di ridurre a lungo termine le emissioni di CO2.

Emissioni di CO2 dimezzate

Questo approccio psicologico si dimostra del tutto efficace. Dagli studi dell’Università di Southampton emerge che i partecipanti alle «Conversazioni sul clima» sono riusciti a dimezzare le loro emissioni di CO2 nel giro di quattro o cinque anni.

Nella Svizzera tedesca queste conversazioni si svolgono con il sostegno dell’Ufficio federale dell’ambiente e di diverse Città, Cantoni, chiese e parrocchie dal 2019. Da allora vi hanno preso parte oltre 280 persone, 60 delle quali hanno poi seguito una formazione per moderatori.

Motivazione anziché insegnamento

«Il metodo riesce ad attecchire lì dove si smette di trasmettere conoscenze», afferma Pascale Schnyder, responsabile delle «Conversazioni sul clima» per la Svizzera tedesca. L’esperienza degli ultimi anni dimostrerebbe chiaramente che non basta limitarsi a trasmettere informazioni per convincere le persone ad agire. «C’è bisogno di confrontarsi personalmente con il tema e trovare vie chiare e semplici per passare dall’intenzione all’azione».

Le «Conversazioni sul clima» sono il progetto più recente di «Pane per tutti» e «Sacrificio Quaresimale» nell’ambito del loro impegno pluriennale a favore di una maggiore giustizia climatica. Il 9 settembre si terranno per la prima volta a Basilea. È possibile iscriversi sul sito.

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Der Mensch im Zentrum

Bei diesem Dilemma Hilfe zu bieten, das ist das Ziel der «KlimaGespräche». Die in Grossbritannien entwickelte Methode vereint technische und psychologische Aspekte – und setzt dabei auf die Unterstützung der Gruppe. Geleitet werden die Gespräche von Moderatorinnen und Moderatoren, die früher selbst an Klimagesprächen teilgenommen haben und sich ausbilden liessen. Im Zentrum stehen nicht der wissenschaftliche Diskurs, sondern der Mensch und seine Emotionen.

«Die Wissenschaft liefert die Grundlage. Aber es geht vor allem darum, Erfahrungen auszutauschen und über Probleme, Druck und Widerstände sprechen zu können», sagt Lorenz Kummer, Medienverantwortlicher bei Brot für alle, zu 20 Minuten. Die Auseinandersetzung mit eigenen Widerständen und der Austausch in der Gruppe helfe, Gefühle der Machtlosigkeit zu überwinden und zu einem Lebensstil zu finden, der eine langfristige Reduktion der CO2-Emissionen ermöglicht.

CO2-Ausstoss halbiert

Dieser psychologische Ansatz zeigt durchaus Erfolg. Untersuchungen der Universität von Southampton zeigen, dass es Teilnehmerinnen und Teilnehmern dank den «KlimaGesprächen» gelungen ist, ihren CO2-Ausstoss innert vier bis fünf Jahren um die Hälfte zu verringern.

In der Deutschschweiz finden die Gespräche, die vom Bundesamt für Umwelt und verschiedenen Städten, Kantonen, Kirchgemeinden und Pfarreien unterstützt werden, seit 2019 statt. Seither haben mehr als 280 Personen daran teilgenommen. Rund 60 davon haben sich im Anschluss zu Moderatorinnen und Moderatoren ausbilden lassen.

Motivation statt Belehrung

«Die Methode setzt dort an, wo die Wissensvermittlung aufhört», sagt Pascale Schnyder, Verantwortliche für die «KlimaGespräche» in der Deutschschweiz. Die Erfahrung der letzten Jahre zeige deutlich, dass Informationsvermittlung allein nicht genügt, um Menschen zum Handeln zu bewegen. «Es braucht die persönliche Auseinandersetzung mit dem Thema und klare und einfache Wege, um die Vorhaben in die Tat umzusetzen».

Die «KlimaGespräche» sind das jüngste Projekt von Brot für alle und Fastenopfer im Rahmen ihres langjährigen Engagements für mehr Klimagerechtigkeit. Ab 9. September finden sie erstmals in Basel statt. Anmelden kann man sich via Website.

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Prima pubblicazione:  
7.9.2021
  Ultimo aggiornamento: 
7.9.2021
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