Koa, progetto visionario: con i fondi delle sovvenzioni di Repic, in Ghana viene cofinanziata la valorizzazione della polpa di cacao con energia solare. Foto: Koa

Come gli svizzeri sostengono la svolta energetica all’estero

Wie Schweizerinnen und Schweizer im Ausland die Energiewende unterstützen

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Nei Paesi poveri mancano spesso i fondi per preoccuparsi dei cambiamenti climatici. La piattaforma Repic della Confederazione sostiene quindi progetti che rendono possibile l’accesso all’energia e una migliore gestione delle risorse. Presto verranno messi a disposizione maggiori fondi per i progetti il cui sviluppo aiuta l’economia locale.

Quando gli svizzeri utilizzano energia da fonti rinnovabili, acquistano elettrodomestici efficienti e fanno la raccolta differenziata dei rifiuti, a livello locale è sicuramente un contributo importante alla protezione del clima. Il problema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici può tuttavia essere affrontato seriamente solo se tutti i Paesi del mondo remano nella stessa direzione.

Wenn Schweizerinnen und Schweizer Strom aus erneuerbaren Energiequellen beziehen, energieeffiziente Geräte nutzen und Abfall trennen, ist dies lokal gesehen zwar ein bedeutsamer Beitrag zum Klimaschutz. Die Erderwärmung und der Klimawandel lassen sich jedoch nur in den Griff bekommen, wenn möglichst alle Länder am gleichen Strick ziehen.

Repic promuove progetti che rendono possibile l’accesso all’energia nonché la gestione sostenibile delle risorse.  Foto: Koa
Viaggio: I voli lunghi sono veri e propri killer del clima. Ecco perché è meglio andare in vacanza nel proprio Paese. Se dovete viaggiare più lontano, assicuratevi di pagare il piccolo supplemento per il risarcimento CO₂.
I progetti che consentono di sviluppare l’economia locale e di creare stabilità riceveranno ulteriori sovvenzioni. Foto: Koa
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I cosiddetti Paesi emergenti e in transizione* necessitano tuttavia di un sostegno per poter dare il loro contributo. Spesso mancano i mezzi per potersi permettere un piano per contrastare i cambiamenti climatici. I Paesi necessitano inoltre di stabilità e di un’economia quanto possibile funzionante.

Per rendere possibile una svolta energetica anche in questi Paesi, la Confederazione (e quindi i contribuenti) versa aiuti allo sviluppo. Una piattaforma ha un ruolo particolarmente importante in questo settore: Repic (Renewable Energy, Energy and Resource Efficiency Promotion in International Cooperation). Si tratta dell’unica piattaforma interdipartimentale nel settore della protezione del clima. Vi partecipano la Seco (Segreteria di Stato dell’economia), la DSC (Direzione dello sviluppo e della cooperazione), l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e l’Ufficio federale dell’energia (UFE). Repic è stata creata nel 2004.

Campo d’azione allargato

Le imprese svizzere con progetti innovativi nel settore della svolta energetica presentano a Repic le loro richieste di sovvenzionamento. Oltre a tanti progetti che prevedono l’installazione di impianti solari in villaggi senza accesso alla rete elettrica (cfr. anche l’articolo «Lo svizzero che porta la luce in Africa grazie all’energia solare»), vengono sostenuti anche progetti diversi, tra cui uno che promuove la creazione di un’organizzazione Minergie in Cile o uno che prevede la costruzione di impianti di biogas in India.

Mentre all’inizio l’accento veniva posto sull’accesso alle energie rinnovabili, negli ultimi tempi il campo d’azione è stato allargato: oltre ai progetti sull’energia, vengono ora sostenuti anche quelli nel quadro dell’efficienza energetica e dell’economia circolare.

Sandra Hermle dell’UFE menziona ad esempio Koa Switzerland: questa giovane impresa ha trovato un modo di utilizzare la polpa di cacao (finora un prodotto di scarto) sfruttando l’energia solare in Ghana. Per il suo prodotto (un succo), Koa ha trovato acquirenti nel settore della gastronomia gourmet e anche la popolazione locale approfitta della nuova produzione. «Un progetto visionario», spiega Hermle. Solo in rari casi è necessario interrompere anzitempo i progetti.

Previsti maggiori fondi per i progetti

Attualmente vengono sostenuti in totale 45 progetti e sono complessivamente 22 le imprese svizzere che ricevono un incentivo finanziario. Dal 2018 sono stati assegnati dieci milioni di franchi e dal 1° aprile inizierà un nuovo periodo di finanziamento della durata di quattro anni. «Abbiamo sostenuto i progetti con un massimo di 150 000 franchi o il 50 per cento della somma totale», spiega Hermle. Grazie al nuovo budget, i contributi potrebbero aumentare: i progetti che mirano ad una commercializzazione potrebbero ricevere, secondo Hermle, fino a mezzo milione di franchi.

Il compito di Repic va tuttavia ben oltre il semplice sostegno finanziario. Repic collega anche i differenti attori: agli eventi organizzati, le università incontrano le ONG, le imprese incontrano gli specialisti. «L’interconnessione è estremamente importante per il successo dell’aiuto allo sviluppo», spiega Hermle.

* I Paesi in transizione sono i Paesi che stanno compiendo il passaggio da economia centralizzata a economia di mercato.

Damit auch Entwicklungs- und sogenannte Transitionsländer* mitziehen können, brauchen sie Unterstützung. Oft fehlen aber die Mittel, um sich Klimaschutz überhaupt leisten zu können. Die Länder brauchen zudem Stabilität und für diese möglichst eine funktionierende Wirtschaft.

Um die Energiewende auch in diesen Ländern zu ermöglichen, leistet der Bund (und damit die Steuerzahler) Entwicklungshilfe. Einer Plattform kommt dabei eine besondere Rolle zu: Repic (Renewable Energy, Energy and Resource Efficiency Promotion in International Cooperation). Es handelt sich um die einzige interdepartementale Plattform im Klimabereich; beteiligt sind das Seco (Staatssekretariat für Wirtschaft), die Deza (Direktion für Entwicklung und Zusammenarbeit), das Bundesamt für Umwelt (BAFU) und das Bundesamt für Energie (BFE). Ins Leben gerufen wurde Repic 2004.

Erweitertes Wirkungsfeld

Schweizer Unternehmen mit innovativen Projekten im Bereich der Energiewende reichen dabei bei Repic Förderanträge ein. Neben mehreren Projekten, die die Installation von Solaranlagen in Dörfern ohne Strom ermöglichen (s. auch Artikel «Wie ein Schweizer Licht aus Solarstrom nach Afrika bringt»), werden auch Vorhaben unterstützt wie beispielsweise eines, das beim Aufbau einer Minergie-Organisation in Chile hilft, oder eines, das den Bau einer Biogas-Anlage in Indien unterstützt.

Während der Fokus zu Beginn noch auf dem Zugang zu erneuerbaren Energien lag, hat sich das Wirkungsfeld unterdessen erweitert: Neben Energie-Projekten werden auch Vorhaben im Bereich Energieeffizienz und Kreislaufwirtschaft unterstützt.

Sandra Hermle vom BFE nennt als Beispiel Koa Switzerland: Das Jungunternehmen fand einen Weg, Kakaopulpe (ein Abfallprodukt) in Ghana unter Nutzung von Solarenergie nutzbar zu machen. Für das Produkt – ein Saft – fand Koa Abnehmer in der Gourmetgastronomie, von der Produktion profitiert auch die lokale Bevölkerung. «Ein Vorzeigeprojekt», sagt Hermle. Nur in seltenen Fällen mussten Projekte frühzeitig abgebrochen werden.

Mehr Geld für Projekte in Aussicht

Aktuell werden 45 Projekte unterstützt, insgesamt 22 Schweizer Firmen beziehen dafür Gelder aus dem Fördertopf. Verteilt wurden seit 2018 zehn Millionen Franken, am 1. April beginnt eine neue, vierjährige Finanzierungsperiode. «Wir haben Projekte mit maximal 150'000 Franken oder fünfzig Prozent des Gesamtbetrags unterstützt», sagt Hermle. Mit dem neuen Budget könnte es mehr sein: Projekte, die eine Kommerzialisierung anstreben, dürften laut Hermle bald bis zu einer halben Million Franken erhalten.

Die Aufgabe von Repic geht indessen über die finanzielle Förderung hinaus. So vernetzt Repic auch die verschiedenen Player: An durchgeführten Veranstaltungen treffen Hochschulen auf NGOs, Unternehmen auf Spezialisten. «Die Vernetzung ist für eine erfolgreiche Entwicklungshilfe enorm wichtig», sagt Hermle.

* Transitionsländer befinden sich im Übergang von einer Zentralwirtschaft zu einer Marktwirtschaft.

Prima pubblicazione:  
1.4.2022
  Ultimo aggiornamento: 
1.4.2022

Corruzione e controllo

Non appena vengono approvati i contributi allo sviluppo, esiste il rischio di corruzione. Per ridurre questo pericolo, le imprese partecipanti sono tenute a fornire un rapporto periodico. Annunciano ad esempio quanta CO2 è stata risparmiata, quanti posti di lavoro sono stati creati, quanti chilowattora sono stati prodotti. Un ruolo importante in questo ambito è rivestito dalla Seco e dalla DSC che sono ben informate sulla situazione nei singoli Paesi.

Ulteriori impegni della Confederazione

Efficienza energetica nella città: la Svizzera aiuta varie città svizzere ed estere a ottimizzare il proprio consumo di energia grazie al sistema svizzero «Città dell’energia». In queste «città dell’energia» il consumo di energia viene ottimizzato.

Progetto BEEP: il programma indo-svizzero promuove la costruzione efficiente dal punto di vista energetico e termico degli edifici in India per ridurre il loro consumo di energia. In India, il potenziale di risparmio è particolarmente elevato nel confronto mondiale e nei prossimi anni verrà edificato ancora molto.

Fondi e iniziative multilaterali: la Svizzera dà il proprio contributo ad esempio alla partnership «Energising Development», all’«Energy Sector Management Assistant Program» o al progetto «Scaling-up Renewable Energy Program». Fondi e iniziative multilaterali: La Svizzera contribuisce, per esempio, al "Energizzare lo sviluppo-partnership, il "Programma di assistenza alla gestione del settore energetico o il "Programma per l'energia rinnovabile a scalare.

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